WEEKEND TRA LE COLLINE DI VALDOBBIADENE - giorno 2 e 3
Continua il racconto del nostro weekend tra le colline della zona di Valdobbiadene. Dopo una prima giornata tra cantine, boschi e luoghi storici, eccoci pronti per nuove scoperte... e nuovi assaggi delle eccellenze enogastronomiche del territorio.
La domenica mattina visitiamo l’Abbazia di Follina, accessibile nell'area della basilica e del chiostro.
Eretta nel XII secolo su una precedente costruzione benedettina, l’attuale basilica presenta uno stile gotico cistercense, con un interno a tre navate. La torre campanaria, a pianta quadrata di stile romanico, è la parte più antica del complesso architettonico dell'abbazia. Sul chiostro si affacciano gli ambienti più importanti dell'abbazia stessa: la Sala del Capitolo, il Refettorio, la Biblioteca, il Parlatorio. Al centro si trova una tradizionale fontana in pietra.
A seguire ci spostiamo verso le Torri di Credazzo, un complesso fortificato tra gli abitati di Farra di Soligo e Col San Martino. La struttura comprende tre torri allineate in direzione nord-sud, collegate fra loro da mura che delimitano due cortili interni. La loro costruzione risale al periodo tra il IX e il X secolo su precedenti rovine romane. Saccheggiato e distrutto più volte da Longobardi, Unni ed Ungari, venne poi abbandonato. Recentemente gli edifici sono stati restaurati, tuttavia il castello non è aperto e non sono possibili visite all'interno.
Per ammirare al meglio le torri, è possibile raggiungere l'area dove sorge la Chiesetta di San Lorenzo, risalente al XIII secolo e ancora ben conservata. La costruzione è visitabile solo esternamente, viene aperta al pubblico solo in alcune occasioni durante l'anno.
Alle 12 ci aspetta una degustazione a PDC Cartizze, rinomata cantina produttrice del vino Cartizze, che nasce unicamente in questa micro-area che si estende per 108 ettari.
Il design moderno e contemporaneo fa da cornice alla tenuta Pdc, con sede nella storica casa di famiglia. Il progetto nasce nel 2012 dalla passione di Pietro De Conti (dal cui acronimo deriva il brand), la cui filosofia si basa sulla sostenibilità attraverso la scelta del biologico, rifiutando grandi numeri e prezzi largamente accessibili per favorire una produzione limitata e di nicchia, dove il fattore determinante è l’eccellenza.
Cartizze è una ristretta area collinare, dove si produce il prestigioso vino Prosecco DOCG Superiore di Cartizze. Una selezione di piccoli vigneti, racchiusi in un chilometro quadrato, dove la varietà di uva impiegata come base nella produzione di Prosecco è la Glera. Qui la produzione di Prosecco trova il suo apice qualitativo per il microclima e il terreno particolari, regalando al vino Cartizze delle caratteristiche uniche e di particolare pregio.
Alla tenuta vengono proposti diversi percorsi di degustazione con durate differenti. Noi abbiamo scelto, prenotando anticipatamente sul sito ufficiale, la degustazione più breve della durata di 30 minuti, che comprende solo l'analisi sensoriale di quattro vini Spumanti Prosecco DOCG Valdobbiadene Superiore di Cartizze, con descrizione delle caratteristiche organolettiche e accompagnamento di grissini (anche senza glutine). Vengono proposti anche appuntamenti di maggiore durata, con accompagnamento di degustazione di formaggi, crostini e torte locali, oltre alla visita alle vigne e alle cantine.
Per pranzo ci dirigiamo al ristorante Salìs, non lontano dalla cantina, con una splendida vista sulle vigne, piatti gourmet e diverse proposte senza glutine segnalate nel menù.
Qui i nostri suggerimenti per mangiare senza glutine nella zona di Valdobbiadene.
Accanto al ristorante si trova un belvedere: percorrendo un sentiero tra i vigneti, dopo pochi passi si raggiunge la Terrazza panoramica del Cartizze Colesel, da cui si può ammirare uno stupendo panorama sulle vigne del territorio di Cartizze.
Ultima tappa della giornata sono le Grotte di Caglieron, vicino a Vittorio Veneto, in località Breda di Fregona. Si tratta di un percorso naturalistico tra grotte e canyon, in parte artificiali formate da processi estrattivi di pietra dolza risalenti al '500, in parte naturali scavate dal torrente Caglieron, che crea anche piccole cascate.
Il percorso, a pagamento e soggetto ad orari di apertura che variano a seconda della stagione, si compone ad anello ed ha una durata di circa 45 minuti, tra passerelle e sentieri sterrati. Si raggiungono anche due antichi mulini, uno convertito in ristorante e l'altro restaurato e visitabile.
Dopo un'altra ricca giornata di visite e degustazioni, la sera rientriamo alla Locanda Sandi e ceniamo nel loro ristorante.
Qui i nostri suggerimenti per mangiare senza glutine nella zona di Valdobbiadene.
Il lunedì lasciamo Valdobbiadene e le sue colline per tornare verso la Lombardia e concludere il nostro itinerario, ma prima ci aspetta una tappa al Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno.
Antonio Canova nacque proprio a Possagno il primo novembre 1757. Fin da giovanissimo dimostrò una naturale inclinazione alla scultura, per poi diventare con il passare degli anni uno scultore e pittore di fama mondiale, il massimo esponente del Neoclassicismo.
Il museo raccoglie la grande eredità storica e artistica di Canova; la sua parte principale è sicuramente la Gypsotheca, dove sono conservati i modelli originali in gesso delle opere dello scultore. Si tratta dei gessi originali, su cui poi vennero create le repliche in marmo che oggi ammiriamo in tutto il mondo.
Nel museo di trova poi la Casa Natale, dove Canova trascorse qui i primi 10 anni della sua vita in compagnia del nonno. Qui trovano posto i dipinti, i disegni e gli abiti dell’artista, oltre ad altre statue.
Accanto all'abitazione si possono visitare anche il Giardino, il Brolo e il Parco che completano con la Biblioteca e l’Archivio storico uno spazio unico e originale in cui è nato e ha trovato ispirazione l’illustre scultore.
Vicino al museo si trova anche l’imponente Tempio Canoviano, ora chiesa parrocchiale del paese, la cui costruzione è iniziata nel 1819 ed è stata consacrato soltanto nel 1832, dieci anni dopo la morte dell'artista.
Prima di concludere il nostro itinerario, ci fermiamo per pranzo nella zona di Vicenza, al ristorante Al Molin Vecio, con la sua suggestiva location e il suo menù ricco di piatti tradizionali e legati alla storia vicentina.
Costruito in un antico mulino del '500, la sua cucina trae ispirazione dal contesto naturale in cui il ristorante è inserito, tenendo conto della valorizzazione del territorio e delle sue peculiarità enogastronomiche, per proporre una cucina autentica, fatta di ricordi, profumi, tradizioni ed un pizzico di innovazione. Diverse anche le proposte senza glutine presenti nel menù.
Qui i nostri suggerimenti per mangiare senza glutine nella zona di Valdobbiadene.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE...
© Copyright
All rights reserved
Tutti i diritti sono riservati. È vietata qualsiasi utilizzazione, totale o parziale, dei contenuti inseriti nel presente portale, ivi inclusa la memorizzazione, riproduzione, rielaborazione, diffusione o distribuzione dei contenuti stessi mediante qualunque piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica, senza previa autorizzazione scritta di NOICONLEVALIGIE.