CASTELLI DELLA LOIRA A MISURA DI BAMBINO - agosto 2011
Monica ci racconta il suo tour di Parigi e dei castelli della Loira in famiglia, con la piccola Sara di 2 anni e mezzo.
Qui di seguito la seconda tappa: i castelli della Loira (QUI invece la prima tappa nella città di Parigi).
Domenica 21 agosto
Al mattino ritiriamo la nostra macchina e lasciamo Parigi alla volta di Blois.
Abbiamo scelto questa cittadina perché è comoda per vedere i castelli della Loira principali. Ci fermiamo a pranzo in un’area di sosta e arriviamo nel primo pomeriggio al B&B Le Chante des Muses (Marolles, 5 Rue de la Mairie). Il posto ha molto potenziale ma è tenuto male (bici arrugginite in giardino, ragnatele, bagno che perde, etc.). La coppia che lo
gestisce è gentile, ci da il pane alla mattina per farci i panini del pranzo, Sara può giocare con i giochi in giardino dei loro figli e c’è anche la piscina.
Dopo aver sistemato le valigie andiamo a fare un giro a Blois.
Compriamo un carnet di biglietti per diversi castelli e visitiamo subito il castello di Blois. E’ particolare perché intorno al cortile si sviluppano quattro ali appartenenti a quattro periodi e stile di costruzione diversi. Per fortuna Sara arriva da un periodo di fissazione per Shrek quindi con i riferimenti al cartone riusciamo a distrarla un po’.
Quando usciamo nella piazza dopo la visita fa un caldo pazzesco così rientriamo al B&B e facciamo un bagno in piscina. Fortunatamente nei giorni successivi la temperatura non sarà così alta.
Ritorniamo a Blois per la cena, non c’è molta gente in giro, forse perché è domenica. Scegliamo il ristorante Les 3 lefs (12 rue des 3 clefs). Senza infamia e senza lode.
Lunedì 22 agosto
Per i pranzi di questa parte di vacanza decidiamo che faremo dei pic-nic nei parchi dei castelli. Poco lontano dal B&B c’è un grosso centro commerciale (Leclerc) dove compriamo affettati, formaggi, frutta e anche una tovaglia di carta in “rotolo” che torna utile dove non ci sono aree pic nic con tavoli e panchine.
Il primo castello che visitiamo è anche quello più grande: Chambord.
Io l’avevo visto con i miei genitori da bambina e mi ricordo di aver dato forfait dopo la visita del primo piano! Non possiamo soffermarci troppo sulle varie zone perché non è facile mantenere l’interesse di Sara per molto tempo.
Alla fine della visita ci facciamo “perdonare” noleggiando le biciclette e facendo un bel giro nel parco. Volendo ci sono anche le bici con il “rimorchio” ma preferiamo la classica con il seggiolino.
Ci sono diversi circuiti all’interno del parco ma fa abbastanza caldo e ci fermiamo quasi subito a mangiare in un prato dove Sara può correre quanto vuole e noi possiamo riposarci un po’ all’ombra.
Dopo pranzo riprendiamo il giro e nella zona intorno al fiume troviamo anche delle piante piene di more grandissime di cui ovviamente ci facciamo una scorpacciata.
Dopo aver restituito le bici, facciamo un giro nel “villaggio”, piccolo agglomerato con chiesetta e municipio che si trova vicino al castello. Qui scopro un bel parco giochi un po’ nascosto e riusciamo a dedicare ancora un po’ di tempo a Sara.
Prendiamo la macchina e ci trasferiamo al castello di Cheverny.
Questo castello non lo avevo visitato durante il mio precedente viaggio e mi è piaciuto moltissimo. E’ ancora abitato, gli arredi sono bellissimi, Sara è rimasta incantata da una nursery in cui ci sono tantissimi giocattoli d’epoca (difficile farle capire perché non li poteva usare!).
Alle 17.00 succede una cosa un po’ particolare: in un recinto vengono preparate delle vasche con il cibo per i cani da caccia. Immaginate 30 cani affamati che vengono tenuti dietro un cancello intanto che aspettano di mangiare. Quando li liberano e loro si avventano sul cibo, è una scena impressionante.
All’uscita dal castello facciamo una capatina nel negozio in cui vendono il vino prodotto qui e dopo un assaggino rientriamo a casa.
Per cena seguiamo un consiglio della guida e andiamo nel ristorante dell’hotel Le Monarque (61 Porte Chartraine – Blois). Come praticamente in tutti i ristoranti francesi anche qui troviamo il menù bambini.
Martedì 23 agosto
Oggi visitiamo il castello di Chamont-sur-Loire.
Dall’ingresso si percorre una lunga scalinata da cui si gode una bella vista sul fiume e il paesaggio circostante. Ovviamente gli interni sono belli, ma la particolarità di questo castello è il parco. Ci sono tantissimi fiori e ogni tanto si trovano delle “installazioni” (tipo una sedia di legno gigante nelle scuderie).
Da Aprile a ottobre qui si svolge il Festival internazionale dei Giardini; noi scegliamo di non visitarlo perché dalla descrizione non sembra particolarmente interessante per Sara, si tratta più di che altro di un “museo” sulla biodiversità con piccoli orti botanici e bioarchitettura; oggi probabilmente lo avrebbe apprezzato, ma a due anni e mezzo sarebbe stato un po’ noioso.
Optiamo per il nostro pic-nic nel parco e oggi rientriamo al B&B per un riposino.
Dedichiamo il tardo pomeriggio a una passeggiata per il centro di Blois.
Nella piazza di fronte al castello c’è il museo della magia e al quarto di ogni ora dalle finestre escono delle teste di drago dorate che per qualche minuto si muovono e fanno versi. Il museo prevede anche degli spettacoli ma noi non siamo mai riusciti ad organizzarci per arrivare in tempo.
Giriamo un po’ a caso per le stradine, ma più tardi scopro che sulle strade ci sono dei simboli che indicano diversi percorsi “tematici” (li trovate all’ufficio del turismo).
Mentre ci inerpichiamo con il passeggino su strade ciottolose in salita scopriamo una piazzetta molto carina (Place du Grenier a Sel) con diversi ristoranti e decidiamo di ritornarci più tardi per cenare.
Arrivati in cima visitiamo la chiesa poi ci fermiamo al belvedere che si trova li vicino da cui si gode una bellissima vista sulla città (e su un labirinto con delle sagome dei personaggi di Alice nel paese delle meraviglie che però a quest’ora è chiuso). C’è anche un parco giochi e facciamo la nostra tappa obbligatoria prima di tornare alla piazzetta dove scegliamo il ristorante “La grolle” (36 Rue Foulerie). Mangiamo nei tavolini all’esterno circondati da palazzi in pietra. Il proprietario/cameriere è molto gentile (fa tutto da solo ma nonostante questo il servizio non ne risente). Io mi tolgo la voglia di cozze che mi porto dietro da una settimana e proviamo la raclette. Sarà per l’atmosfera o perché la bambina è stata particolarmente tranquilla a tavola, ma questa cena è quella che mi è piaciuta di più.
Nel ritornare alla macchina scopriamo anche una zona con molta gente e diversi locali (di cui ovviamente noi non possiamo approfittare).
Mercoledì 24 agosto
Oggi la giornata prevede due castelli: Chenonceau alla mattina e Amboise al pomeriggio.
Il primo è quello che mi era rimasto più impresso la prima volta che ero stata da queste parti; si trova sul fiume Cher che durante la seconda guerra mondiale divideva la Francia libera da quella occupata. Attraverso la galleria di 60 mt costruita sul ponte che aveva un uscita sul lato del fiume libero la resistenza era riuscita a far scappare molte persone.
Alla fine della visita affittiamo una barca per un giretto sul fiume. All’interno del parco del castello non si può mangiare ma a noi mancano ancora molte cose da vedere. Per fortuna all’uscita scopriamo che se vuoi ti mettono un timbro sulla mano e puoi rientrare (…e scatta il deja-vu adolescenziale delle domeniche pomeriggio in discoteca!!).
Mangiamo i nostri panini sui tavolo nell’aera apposta appena fuori l’ingresso e rientriamo nel parco dove visitiamo la fattoria, il parco degli asini, l’orto e…… sorpresa: parco giochi! Possiamo non fermarci un po’?
Riprendiamo la macchina e ci trasferiamo ad Amboise.
Anche qui dobbiamo farci una bella scarpinata in salita per raggiungere l’ingresso; gli interni si visitano abbastanza in fretta ed è tutto un riferimento a Leonardo Da vinci che qui è stato sepolto.
Usciamo dal castello e facciamo una passeggiata tra le viette di Amboise.
A questo punto rientriamo a Blois. Stasera per cena accettiamo il consiglio del nostro padrone di casa che ci parla di un ristorante con uno chef che ha lavorato in giro per il mondo e fa ottima cucina a prezzi da brasserie. Ci dirigiamo quindi al Le bistrot du Cuisinier (20 quai Villebois-Mareuil). L’ambiente è un po’ elegante, io purtroppo non ho la prontezza di andare via subito e una volta seduti ci rendiamo conto che l’ambiente non è il massimo per una bambina, mi sento un po’ in difficoltà ogni volta che alza la voce o piange perché vuole scendere dalla sedia a giocare.
Stasera andiamo al castello di Blois per vedere lo spettacolo luminoso (lo fanno in tutti i castelli). Praticamente ci si siede per terra nel cortile, si spengono le luci e vengono proiettate delle immagini sulle pareti del castello mentre una voce racconta quello che è successo qui nel corso dei secoli. Purtroppo è la versione in francese e non capiamo molto, anche perché nel frattempo dobbiamo raccontare la “nostra” versione della storia a Sara che vuole sapere chi sono i personaggi delle immagini e cosa sta dicendo la voce narrante.
Giovedì 25 agosto
Oggi scegliamo di visitare una castello poco conosciuto: La Ferte Saint-Aubin.
Lo scegliamo perché un volantino lo descrive come un posto perfetto per i bambini con tanto di casette di legno in miniatura, museo delle bambole e cavalli. Il castello è stato acquistato da privati che lo stanno ristrutturando un pezzo per volta usando solo donazioni e i soldi dei biglietti. Questo vuol dire purtroppo che la maggior parte degli spazi è decisamente trascurata.
Ovviamente per Sara è quello più divertente: all’interno del castello non ci sono limitazioni, si può fare e toccare tutto quello che si vuole. All’ultimo piano si trova anche una classe di scuola con banchi e lavagna e dei giochi di legno per i bambini. Nel seminterrato ci sono le cucine dove nel pomeriggio una signora fa una lezione per imparare a fare le madeleines.
Purtroppo l’isola incantata (quella con la casetta di legno) è chiusa al pubblico per motivi di sicurezza.
Andiamo allora nella parte che viene indicata come “stazione”. Qui hanno ricostruito una stazione ferroviaria dove c’è anche la locomotiva e un vagone che hanno recuperato dall’Orient Express!
Ci sono dei recinti con animali (incluso un pavone un po’ spelacchiato che circola liberamente); sia all’interno che all’esterno c'è una serie di giochi vecchio stile tipo cricket, volano, i ferri di cavallo da tirare intorno a un bastone, dei tavoli tipo flipper in cui tirare delle palle di legno.
Mangiamo qui i nostri panini e prendiamo un po’ di sole sulle sdraio messe a disposizione dei visitatori.
L’unica parte ristrutturata è quella dell’ingresso dove si trova il museo delle bambole. La locomotiva è un po’ arrugginita ed è tutto un po' trascurato, ma alla fine Sara si è divertita più che da altre parti quindi è andata bene comunque.
Al rientro a Blois decidiamo per la cena di tornare al ristorante della piazzetta. Stavolta ci delude un po’; pur correndo come un matto, il cameriere/proprietario stavolta ci mette davvero tanto a servirci (si vede che si sente così in colpa che porta al tavolo dei giochi di suo figlio per Sara). Anche la carne alla griglia non è un granché e l’atmosfera è un po’ intristita dal fatto che le vacanze sono finite.
Venerdì 26 agosto
Partenza molto presto, facciamo colazione in area di sosta (al B&B non la danno prima delle 08.00) e ci dirigiamo all’aeroporto dove restituiamo la macchina e decolliamo alle 11.00.
Considerazioni finali
- Parigi è sempre Parigi (QUI la prima tappa nella città di Parigi), non mi stancherò mai di tornarci e con i suoi grandi spazi verdi offre tante alternative di svago per i bambini.
- la zona dei castelli è stata bella, anche se dal terzo castello in poi è stato difficile riuscire a non fare annoiare Sara... per fortuna anche qui lo spazio esterno per giocare non è mai mancato. Probabilmente a posteriori avrei pernottato in residence con angoli cottura; dopo essere stati in giro tutto il giorno Sara era stanca e costringerla a stare seduta in un ristorante non è stato il massimo, sarebbe stato meglio avere la possibilità qualche volta di mangiare tranquilli in casa.