UNA GIORNATA TRA I CASTELLI DEL DUCATO DI PARMA E PIACENZA
Nella zona una volta definita come Ducato di Parma e Piacenza, terra che si estende dall’Appennino al fiume Po, non mancano storia, arte e cultura.
Castelli, rocche, fortezze, regge e manieri custodiscono una storia pronta a regalare un viaggio nel tempo attraverso diverse epoche dal Medioevo al Rinascimento, dal Seicento Barocco all'Ottocento, fino al Novecento.
Da qui sono passate le più importanti famiglie nobili italiane, come Borbone, Farnese, Sforza, Visconti, Malaspina, Sanvitale.
Molte sono le Rocche e che aprono le porte ai visitatori, per raccontare leggende e storie che questi luoghi affascinanti custodiscono.
Vi abbiamo già descritto le nostre esperienze nel Castello di Rivalta e nella Rocca Sanvitale di Fontanellato. Ora vogliamo raccontarvi di tre castelli che si trovano a poca distanza tra loro e a pochi chilometri dalla città di Parma, che abbiamo visitato in una giornata dedicata alla storia e alle dimore d'epoca di questi luoghi.
CASTELLO DI COMPIANO
Antica fortificazione immersa tra i rilievi dell'Appennino Emiliano, posta a controllo della verdeggiante Val Taro, costruito sulla via che collegava l'Emilia, la Toscana e la Liguria.
Prima struttura difensiva, poi elegante residenza dei principi Landi, a inizio '900 fu trasformata in un collegio femminile, per poi divenire dimora ed eclettica casa-museo della Marchesa Raimondi Gambarotta.
Un maniero possente, con tre torri circolari alla piacentina e una quadrata, più antica, che ospitava le prigioni.
Il castello è visitabile con un tour guidato che comprende le sale arredate della Marchesa Gambarotta: la biblioteca, la cappella del Collegio, lo studio, la camera da letto, i saloni dedicati all'Oriente e alla Musica. Un castello semplice e forte all'esterno, che all'interno rivela invece delle stanze eleganti e ricche di opere d'arte.
Qui si trova anche il Museo Internazionale Massonico: unico in Italia, con una ricca collezione di oggetti della Massoneria Anglosassone degli ultimi 300 anni, come paramenti, oggetti di valore, e anche la ricostruzione di un tempio massonico.
Una parte del castello è oggi adibita a relais e centro convegni per un soggiorno raffinato, ricco di stimoli culturali.
Dalla collina dove si erge il castello, si può ammirare tutto il borgo di Compiano e la campagna circostante, che circonda il paese con un manto verdeggiante.
CASTELLO DI BARDI
Situata nel comune di Bardi, in Val Ceno, questa imponente fortezza a 60 chilometri da Parma appartenne alla famiglia Landi dalla metà del Duecento fino al Seicento. Non si ha data certa della sua costruzione, ma il primo documento ufficiale in cui si parla di questo luogo è datato agosto 898.
Edificata sulla cima di uno sperone roccioso di diaspro rosso, domina la confluenza del torrente Noveglia con il Ceno.
Il castello venne più volte rimaneggiato, ma conserva ancora il vecchio Mastio, torre quadrata più alta e decentrata, con funzione difensiva.
Per i visitatori è possibile effettuare un tour guidato o in autonomia nei vari ambienti della fortezza, come i camminamenti di ronda, le torri, il cortile d'onore porticato, le prigioni e le sale di tortura, il Salone dei Principi.
La dimora ospita anche il Museo della Civiltà Valligiana e il Museo della Fauna e del Bracconaggio.
Il Castello di Bardi è noto per la leggenda di Moroello, il fantasma che vive al suo interno.
La sua è una storia che riporta indietro nei tempo, fra il XV e il XVI secolo, quando tra le mura della fortezza si consumò tragicamente una romantica storia d’amore.
Soleste, figlia del castellano, era innamorata perdutamente di Moroello, comandante delle truppe, che la ricambiava. La giovane donna era stata promessa in sposa a un feudatario dal padre, con lo scopo di ampliare i suoi possedimenti terrieri e creare un'alleanza diplomatica. I due giovani si incontravano però in segreto, grazie anche alla copertura della balia della ragazza.
Un giorno Moroello partì con i suoi soldati per difendere i confini del regno. Soleste un giorno, scrutando dalla torre, scorse alcuni cavalieri diretti verso il castello e recanti armature e insegne dei nemici. Pensò subito al peggio, alla all’uccisione del suo innamorato e all’assedio che presto avrebbe vissuto. Decise di togliersi la vita gettandosi dalla torre, prima di accorgersi che si trattava di Moroello con il vessillo e i colori nemici in segno di vittoria.
Moroello, disperato, decise di compiere il medesimo insano gesto. Da quel giorno l’anima del cavaliere vaga per la fortezza.
CASTELLO DI VIGOLENO
La fondazione del Castello di Vigoleno risale al X secolo, ma la prima data documentata è il 1141, quando la fortezza era un avamposto del Comune di Piacenza. Nei secoli andò nelle mani di diverse famiglie potenti della zona, come Scotti, Pallavicino, Farnese, venne più volte distrutto e ricostruito.
Ora la fortezza è visitabile in autonomia o con tour guidato.
Sulle imponenti mura merlate spicca la mole del Mastio, torrione di pianta quadrangolare con feritoie e merli. Estrema difesa della fortificazione, l’alta torre quadrangolare ha un'angusta porta d’accesso e si sviluppa su tre piani, più un quarto che coincide con la parte superiore merlata.
Al primo piano è visitabile la Sala delle armi. Oltre a pannelli informativi sull’architettura militare e ad alcuni reperti archeologici, vi sono esposte armature e alabarde. Dal primo piano del Mastio è possibile accedere al cammino di ronda e raggiungere la torre sud, collegata alla parte residenziale del castello-palazzo da una passerella di recente costruzione.
Salendo fino in cima si sbuca sul tetto del Mastio, da dove si possono osservare il panorama dei dintorni e la vista sul borgo, affascinante e perfettamente conservato.
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