WEEKEND A BARCELLONA
Dopo qualche anno, eccoci tornati in una città che ci ha colpiti particolarmente. Già durante il nostro primo weekend a Barcellona, l'abbiamo amata per la sua allegria, la sua atmosfera e le sue bellezze artistiche; questa volta abbiamo passato tre giorni a scoprire nuove zone e ad assaporare le specialità locali.
GIORNO 1
Partiamo in mattinata da Milano Malpensa verso l'aeroporto di Barcellona El Prat. Una volta a destinazione, per raggiungere il centro ci vogliono 30-40 minuti e ci sono diverse possibilità:
- l'Aerobus, un bus navetta veloce ed economico che collega l'aeroporto a Place de Catalunya, con tre fermate nei punti strategici di Barcellona (Place Espanya, Gran Via-Urgell, Place Universitat);
- il treno, molto pratico perché serve non solo il centro di Barcellona, ma anche le zone circostanti. Parte solo dal terminal T2 e se si arriva al Terminal T1 bisogna prendere il bus navetta gratuito che collega i due terminal;
- la metropolitana di Barcellona, molto conveniente, ha fermate in entrambi i Terminal dell'aeroporto;
- l'auto con autista (privata o condivisa), una soluzione per evitare di perdere tempo all'arrivo. Un po' più costosa delle precedenti, ma più economica di quanto si possa pensare se si è in gruppo o se l'auto è condivisa.
Una volta arrivati in centro, raggiungiamo la nostra sistemazione, l'H10 Montcada, un boutique hotel situato nella Ciutat Vella, in posizione comoda per girare la città a piedi o con i mezzi pubblici. Le camere sono semplici, moderne e curate; all'ultimo piano si trova una terrazza panoramica con vasca idromassaggio e una vista sul Quartiere Gotico e sul mare.
Dopo aver effettuato il check-in e aver lasciato i bagagli, ci dirigiamo subito verso il mare e la Barceloneta, dove ci aspetta un pranzo a base di paella al ristorante La Gavina.
Qui i nostri suggerimenti per mangiare senza glutine a Barcellona.
Dopo pranzo ci spostiamo sul lungomare per una passeggiata. La zona si estende dal celebre hotel Wela fino al Parc del Forum ed è ricca di vita, con la sua grande spiaggia, una bella zona pedonale, campi da beach volley, locali. Una zona molto frequentata dai giovani e dai turisti, piacevole tutto l'anno.
Rientriamo nella Ciutad Vella e decidiamo di continuare la nostra passeggiata nelle viuzze addentrandoci nel Barrio Gotico e ammirando la Cattedrale di Barcellona, che ufficialmente prende il nome di Cattedrale di Santa Croce e Santa Eulalia, dal nome dalla santa patrona della città.
Il nostro pomeriggio prosegue in una piacevole camminata senza meta tra le vie del centro, tra chiacchiere e un po' di shopping. A volte è bello vivere le città in maniera rilassata e senza pianificare troppo la visita.
Per cena ci aspetta un tavolo al ristorante En Ville, in una viuzza vicino alla Rambla. Qui menù ricco, vario e 100% gluten free, con sapori locali e piatti originali.
Qui i nostri suggerimenti per mangiare senza glutine a Barcellona.
GIORNO 2
Iniziamo la giornata con una passeggiata. Barcellona è una città che si gira bene anche a piedi, oltre che con i mezzi pubblici. La nostra prima tappa, ma solo di passaggio, il Parc de la Ciutadella, uno dei più grandi e conosciuti parchi della città.
Proseguiamo fino alla caffetteria Gula Sana, dove ci aspetta una golosa colazione 100% senza glutine all'interno di in un piccolo e accogliente locale.
Qui i nostri suggerimenti per mangiare senza glutine a Barcellona.
Ci spostiamo poi verso uno degli edifici più iconici della città: la Sagrada Familia, una cattedrale imponente, progettata da Anton Gaudì, che morì improvvisamente prima che venisse completata. Iniziata nel 1882, ancora oggi è incompiuta, ma non meno affascinante, tra impalcature e lavori in corso.
La costruzione è davvero spettacolare, con un progetto conclusivo che prevede la Facciata principale della Gloria ancora in costruzione, le due laterali della Natività e della Passione e ben 28 torri. Le facciate e i portoni sono impreziositi di sculture e decorazioni ricche di simbologie.
Abbiamo prenotato in anticipo da casa l'ingresso e la salita ad una delle torri, sul sito ufficiale della cattedrale. Abbiamo scelto di visitare questo luogo in autonomia, ma ci sono anche diverse possibilità di visite guidate.
Iniziamo con l'esplorazione della parte interna, davvero impressionante per la sua particolarità e la sua bellezza.
Gaudì sosteneva che “nulla è arte se non proviene dalla natura”, per cui le cinque navate interne richiamano un bosco: le colonne sono a forma di alberi e si dividono verso l’alto in modo da creare dei rami in grado di sostenere la struttura del tetto. Le vetrate multicolori fanno entrare una luce che rende lo spazio come dipinto e amplifica l'atmosfera unica di questo luogo, donandogli una grande spiritualità.
Guardando verso l'alto, il soffitto è altissimo e lascia sorpresi per la sua particolarità, in un luogo dove ogni dettaglio non è messo a caso, ma è frutto di uno studio meticoloso per rendere questa costruzione unica e rivoluzionaria.
Dopo aver esplorato la parte interna della Sagrada Familia, è il momento per noi di salire su una delle torri.
Al momento dell'acquisto del biglietto. è necessario sceglierne uno che comprenda anche questa parte della visita, scegliendo tra la Torre della Passione e la Torre della Natività.
Questa esperienza permette di scoprire nuovi dettagli della cattedrale e di ammirarla da una prospettiva differente, oltre che godere di un panorama privilegiato sulla città.
Per salire si utilizza un ascensore, ma la discesa è da fare a piedi lungo una stretta scala a chiocciola.
Dopo esserci riempiti gli occhi con tanta bellezza, è arrivato il momento di riempire lo stomaco. Ci dirigiamo da Cal Marius, un piccolo locale informale vicino alla Sagrada Familia, dove si servono tapas e panini anche senza glutine.
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Nel pomeriggio ci spostiamo nel quartiere El Born, una zona vivace, piena di locali e viuzze.
La prima tappa è la Basilica di Santa Maria del Mar, in stile gotico catalano, che si trova immersa tra le abitazioni del quartiere.
A pochi passi dalla chiesa si trova Passeig del Born, un piccolo viale alberato fulcro della movida del quartiere, con negozi, locali e case con i balconi in ferro battuto.
Prima di concludere la nostra passeggiata, ci spostiamo alla Boqueria, il più famoso e frequentato mercato coperto di Barcellona, situato sulla Rambla. Qui colori e sapori si mischiano tra loro in un tripudio di proposte culinarie per tutti i gusti. Passeggiare tra le bancarelle è davvero un piacere, ammirando (e magari anche assaggiando) frutta e verdura, tapas, jamon, carne, pesce, formaggi e molte altre specialità.
Concludiamo la nostra giornata con una cena da 7 Portes, un locale storico della città, non lontano dal lungomare, con un menù ricco di piatti della tradizione catalana e mediterranea e diverse opzioni senza glutine.
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GIORNO 3
La nostra ultima giornata a Barcellona inizia con un'imperdibile colazione da Jansana, una piccola caffetteria che è un vero paradiso del senza glutine, con golose proposte dal dolce al salato.
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Proseguiamo poi verso La Pedrera, un'altra famosa opera di Antoni Gaudí, la sua ultima opera civile realizzata tra il 1906 e il 1912.
L'edificio è chiamato anche Casa Milà, perchè proprio la famiglia Milà commissionò a Gaudí la costruzione della loro casa in quello che era allora il quartiere benestante della città, al numero 43 di Passeig de Gràcia.
Il progetto prevede diversi appartamenti su cinque piani, uno come residenza delle famiglia Milà, altri da affittare, uniti da due cortili interni e da una sinuosa facciata che è un continuum di linee curve, senza angoli definiti, quasi fossero onde.
Il soprannome di La Pedrera, ovvero la cava di pietra, deriva dall’aspetto esterno grezzo e color pietra.
La nostra visita della Pedrera è stata prenotata già da casa sul sito ufficiale, per evitare code e il rischio di non trovare posto. Abbiamo scelto il biglietto che prevede l'ingresso e un'esperienza virtuale di realtà aumentata.
Appena entrati ci dirigiamo nel mezzanino dell'edificio, ci vengono forniti dei visori e veniamo condotti in un percorso dedicato, dove una voce narrante ci porta a scoprire curiosità sul luogo e su Gaudì, attraverso attività interattive ed elementi 3D.
Terminata questa esperienza virtuale immersiva, iniziamo la visita del resto della casa, partendo dai due cortili, una meraviglia che obbliga i visitatori a guardare in alto e ad ammirare la loro bellezza e sinuosità.
Il Cortile dei Fiori è il più piccolo, con una pianta di 90 metri quadrati, caratterizzato da un gioco di forme, colori e luci che offre uno spettacolo nettamente contrastante con la sobrietà cromatica che caratterizza la facciata dell'edificio. Il Cortile delle Farfalle ha come protagonista la natura e la vita in movimento, con dipinti e forme scultoree come farfalle e insetti. Questo cortile è il più grande, con i suoi 150 metri quadrati, e da qui si accede al parcheggio coperto per le auto, una grande novità per quell’epoca.
Ci addentriamo poi in uno degli appartamenti, quello al quarto piano, con stanze arredate con tipici mobili e oggetti dei primi del '900, come se il tempo si fosse fermato. Alcuni dettagli come pomelli, modanature, porte, pavimenti sono stati disegnati dallo stesso Gaudí.
La mansarda o attico della Pedrera è una zona caratterizzata da grandi archi che sostengono il tetto e ne anticipano il profilo. Questa zona ospita l’Espai Gaudí (Spazio Gaudí), un museo che ripercorre il lavoro di questo grande architetto e attraverso oggetti, immagini, modellini permette di comprendere il pensiero e la genialità dell’artista. Ci sono anche diversi modelli in scala delle sue opere più famose, oltre a mobili realizzati proprio da Gaudí.
La parte più spettacolare e iconica della Pedrera è sicuramente il tetto. Le linee ondulate, i diversi livelli, le torri di ventilazione e i suoi tipici comignoli permettono di immergersi in un luogo surreale e affascinante. Poi la vista su Barcellona da questo tetto è magnifica.
I comignoli sono sormontati da strane figure stilizzate, quasi dei guardiani della dimora e della città. C'è chi ci vede dei giganti, chi delle maschere, sicuramente si tratta di figure affascinanti e che viene voglia di fotografare da diverse angolazioni.
Le torri di aerazione sono invece ricoperte di mosaici realizzati con piastrelle rotte, marmo, pietre, vetro, creando un effetto piacevole e dai toni delicati.
Terminata la visita, si è fatta l'ora del pranzo e ci dirigiamo al ristorante L'Arrosseria Xativa, piccolo e accogliente locale dove la specialità è il riso, ma non mancano anche altri piatti della tradizione catalana e spagnola, anche in versione gluten free.
Qui i nostri suggerimenti per mangiare senza glutine a Barcellona.
Dopo pranzo arriva l'ora di rientrare in hotel e attendere il transfer che ci riporterà in aeroporto per il viaggio di ritorno.
Salutiamo Barcellona per la seconda volta, portandoci a casa nuovi e piacevoli ricordi di questa città speciale.
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